Progetto per analisi preliminari di esposizione al rischio di frana di infrastrutture e strutture strategiche
BREVE DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Negli ultimi anni sono stati impostati e realizzati dal Servizio Geologico vari programmi di previsione e prevenzione dei rischi per finalità di difesa del suolo e protezione civile, svolti in attuazione delle disposizioni nazionali e regionali vigenti. In attuazione di Accordo di collaborazione, ai sensi dell’art. 15 L. N. 241 del 1990 e ss.mm.ii, tra il Dipartimento di Scienze della Terra- “Sapienza” Università di Roma e il Servizio n. 3 “Geologico e difesa del suolo, protezione civile in ambito metropolitano- Dipartimento VI “Pianificazione territoriale generale”- Città metropolitana di Roma Capitale, è stata condotta una analisi di suscettibilità nel territorio della Città metropolitana di Roma Capitale e per analisi preliminari di esposizione al rischio di frana di infrastrutture e strutture strategiche.
Il rischio rappresentato dall’interazione tra fenomeni franosi e aree urbanizzate e reti infrastrutturali è infatti un tema cruciale per la gestione del territorio metropolitano. La valutazione della pericolosità da frana e del rischio connesso costituisce perciò un’attività prioritaria della Città metropolitana di Roma Capitale nell’ambito dei propri compiti istituzionali in materia di difesa del suolo e protezione civile. Sin dalla sua istituzione negli anni ’80 il Servizio Geologico provinciale ha curato un inventario dei fenomeni, sulla base delle attività sistematiche di studio e monitoraggio periodico del territorio. Già a partire dal 2005 l’allora Provincia di Roma avviò un programma di valutazione della suscettibilità da frana, che, nel corso degli anni, ha coperto settori parziali del territorio, per una superficie complessiva di oltre 1.000 Km2, pari a circa un quinto dell'intera estensione dell’area metropolitana di Roma Capitale. Tra il 2005 e il 2016 sono stati realizzati progetti pilota, in fasi successive per distinti settori territoriali, in collaborazione con Università e Enti di ricerca (Università Roma TRE, Dipartimento di Scienze Geologiche; ENEA; SAPIENZA Università di Roma- Dipartimento di Scienze della Terra) o avvalendosi di studi professionali specializzati. Larga parte del territorio metropolitano, la cui estensione totale supera i 5200 km2, rimaneva ancora non coperto da alcun tipo di analisi.
Su queste basi, nel periodo 2018-19, si è perfezionato lo studio completo di tutto il territorio in collaborazione con SAPIENZA Università di Roma- Dipartimento di Scienze della Terra, allo scopo di colmare tali indeterminazioni e giungere ad un’ estensione ed uniformazione delle analisi di suscettibilità da frana finora condotte, con l’obiettivo di definire e validare prodotti di sintesi di studi su area vasta, che siano di supporto alle attività di prevenzione e pianificazione del rischio.
Le attività si sono concentrate sulla definizione della suscettibilità da frana con il metodo statistico multivariato della Regressione Logistica, basato sui cataloghi di frana definitivi disponibili, aggiornati nel corso dello studio. Le metodologie adottate e le analisi di suscettibilità condotte, per ciascuno dei cinematismi di frana analizzati, in ognuno dei quattro ambiti fisiografici rappresentanti la variabilità litologica e morfologica del territorio di CMRC, sono state dettagliate ed illustrate nelle relazioni conclusive del progetto.
Per l’ambito fisiografico Carbonatico, in particolare, sono fornite le carte di suscettibilità da frana per cinematismi di Frane di Crollo/Ribaltamento, Frane Rapide, Frane Lente e deformazioni di tipo superficiale. Su tali prodotti sono stati condotti test statistici sulla capacità predittiva dei modelli di suscettibilità, avvalendosi di un campione di frane non utilizzato nelle fasi di addestramento del modello predittivo, opportunamente estratto, per ciascuna tipologia di frana, dall’originario inventario di frane.
Tali risultanze sono da intendersi come esemplificazione dei prodotti ottenibili mediante le analisi di suscettibilità condotte, la cui restituzione è stata espressa, su base raster, in termini di probabilità di occorrenza di eventi di frana in ogni punto del dominio di analisi. La traduzione di tali prodotti di probabilità, in carte di suscettibilità funzionali ad una zonazione del territorio, non può essere acquisita come dato quantitativo assoluto, né prescindere dalla riclassificazione discreta dei valori ottenuti in classi omogenee, che deve basarsi sul giudizio esperto del geologo e del pianificatore. Sulle basi di tali prodotti, inoltre, sono state condotte analisi di esposizione a rischio da frana nel territorio analizzato; queste sono state ultimate per le frane a cinematica lenta e frane superficiali mediante operazioni di overlay spaziale tra le aree instabili e le infrastrutture della Città metropolitana. Per le frane a cinematica rapida, invece, sono stati applicati modelli e approcci semi-empirici su base GIS, a scala regionale, simulando aree di invasione di cinematismi ad elevato runout (cinematica rapida e crolli/ribaltamenti). Tali analisi sono state perfezionate a partire dalle aree sorgenti definite all’interno del catalogo frane, ovvero aree ad elevata probabilità di innesco, avvalendosi di modelli digitali di terreno di risoluzione aventi scala comparabile alle finalità e scala di rappresentazione del presente studio. Attività propedeutica a questa fase di valutazione dell’esposizione è consistita nella definizione condivisa delle soglie di suscettibilità a partire dalle quali considerare ciascuna unità di analisi (cella quadrata di 5 metri di lato) quale potenziale sorgente di dissesto. Tale valutazione è infatti non solo di ordine scientifico ma anche di carattere socio-economico e non può quindi prescindere da considerazioni aventi rilevanza di pianificazione territoriale generale e strategica. Per queste ragioni la definizione di scenari di invasione e propagazione di frane ad elevata mobilità è stata rimanda ad una futura integrazione del progetto, ancora da pianificarsi a valere su apposite risorse.