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Fenomeni di dissesto in corrispondenza di edifici

Progetto di ricerca per la caratterizzazione geofisica di siti soggetti a fenomeni di dissesto in corrispondenza di edifici

BREVE DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Negli ultimi anni sono stati impostati e realizzati dal Servizio Geologico vari programmi di previsione e prevenzione dei rischi per finalità di difesa del suolo e protezione civile, svolti in attuazione delle disposizioni nazionali e regionali vigenti. In tale ambito, particolare rilevanza assume la lunga sinergia con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attiva sin dal 2012 quasi senza interruzione di continuità. Tramite la stipula di tre consecutivi accordo di collaborazione ai sensi dell’art. 15 L. 241/1990 e ss.mm.ii., di durata quinquennale, il rapporto ha una previsione di sviluppo sino a Maggio 2029.

Nell’ambito dell’accordo di collaborazione 2018-2023 sul tema “Caratterizzazione geologico-tecnica e geofisica di siti interessati da sinkholes, fenomeni franosi e altri fattori di rischio territoriale valutabili nell’ambito delle competenze degli attori dell’accordo, nell’area della Città metropolitana di Roma Capitale” è stato condotto, in base a convenzione attuativa sottoscritta dall’Ufficio (allora individuato come Servizio 3 “Geologico e difesa del suolo, Protezione Civile in ambito metropolitano” - Dipartimento VI “Pianificazione territoriale generale”), uno specifico Progetto di ricerca per la  caratterizzazione geofisica di siti soggetti a fenomeni di dissesto in corrispondenza di edifici, beni immobili o infrastrutture esistenti di pertinenza della Città metropolitana di Roma Capitale. Il progetto è stato articolato in tre fasi, la cui conclusione è proficuamente avvenuta a Dicembre 2022. Nell’ambito del progetto sono stati condotte misure in due siti di studio ad elevata criticità prossima alla rete viaria provinciale selezionati nell’ambito dell’area metropolitana, ovvero:

1) La sinkhole prone area posta tra il Comune di Fiano Romano e il Comune di Capena in corrispondenza del Lago Puzzo (strada provinciale Capena-Rignano Flaminio SP11b);

2) La frana che interessa la località Vallerano-Cerepelle nel comune di San Vito Romano (strada provinciale SP33a).

Successivamente è stata condotta un’analisi interpretativa delle informazioni e dei dati raccolti al fine di comprendere le dinamiche geologiche e geomorfologiche in atto nei due siti di studio.

Le metodologie applicate sono le seguenti:

Primo sito

•             analisi sismicità storica dell’area;

•             analisi del segnale sismico registrato dalle stazioni della rete Nazionale durante il terremoto di Capena del 4 ottobre 2020;

•             analisi della fase cosismica utilizzando una coppia di immagini SAR;

•             108 profili magnetometrici;

•             stazioni di micro-gravimetria;

•             4 stendimenti di tomografia elettrica (ERT);

•             4 stazioni di misura del rumore sismico in corrispondenza e lungo la direzione del profilo ERT di maggiore estensione,

Nell’area vasta del sito di Capena è stata quindi condotta un’analisi delle immagini satellitari elaborate con la tecnica dell’Interferometria SAR (InSAR) per verificare i campi deformativi causati dal dissesto o da eventuali fenomeni indotti da questo e della loro variazione nel tempo ripetendo le misure all’inizio e alla fine del progetto.

Secondo sito

•             sopralluoghi per la verifica delle condizioni della frana e delle condizioni logistiche per realizzare gli stendimenti di tomografia elettrica.

•             misure geoelettriche lungo due diversi stendimenti, eseguite sia nel periodo di siccità (luglio 2021) sia nel periodo successivo al massimo afflusso meteorico (gennaio 2022). Le misure sono state realizzate utilizzando elettrodi posizionati nelle esatte posizioni spaziali (xyz) nei due periodi di misura menzionati impiegando la precisione di un GPS in configurazione differenziale. La ripetizione delle misure è servita quindi a definire le variazioni del profilo elettrico degli strati rocciosi coinvolti nel movimento e in quelli sottostanti tra la stagione secca e quella umida.

Le risultanze del progetto pilota rappresentano basi conoscitive utili per varie applicazioni a beneficio degli Uffici di CMRC gestori della rete viaria e dell’Amministrazione Comunale.